venerdì 12 aprile 2024

#pianisti 100 - LIBERACE (1919 - 1987)

 


Liberace, all'anagrafe Władziu Valentino Liberace (West Allis, 16 maggio 1919 – Palm Springs, 4 febbraio 1987), è stato un attore, pianista, personaggio televisivo, nonché artista di music-hall statunitense, di origini italiane, per parte di padre, e polacche, per parte di madre.
Fra gli anni cinquanta e gli anni settanta è stato l'artista con il più alto cachet del mondo. Musiche da lui eseguite al pianoforte sono state utilizzate in colonne sonore di molti film, e una delle sue canzoni più conosciute è il brano natalizio Here Comes Santa Claus. Come attore è apparso in due episodi della serie televisiva degli anni sessanta Batman e il suo nome è iscritto fra quello delle celebrità della Hollywood Walk of Fame.
Nato nel sobborgo di West Allis, era chiamato semplicemente Lee dagli amici, mentre in famiglia lo chiamavano Walter. Nacque da padre italiano, emigrato da Formia, Salvatore "Sam" Liberace (9 dicembre 1885 – 1º aprile 1977) e madre polacca, Frances Zuchowska (31 agosto 1892 – 1º novembre 1980). Aveva un gemello, che però morì alla nascita. Liberace nacque, secondo un detto popolare, "con la camicia", ovvero con il sacco amniotico avvolto attorno al corpo, segno di buon augurio secondo molte culture.
Da bambino, Liberace soffrì di problemi di eloquio e molti dei suoi compagni lo sbeffeggiavano per la sua personalità effeminata che già iniziava precocemente a emergere, oltre al fatto che rifuggiva gli sport che tradizionalmente i bambini della sua età praticavano, preferendo la cucina e il pianoforte.
Anche suo padre era un musicista e aveva suonato il corno in diverse bande musicali. Talvolta accompagnava i film del cinema muto. Di mestiere, tuttavia, continuò a fare l'operaio o l'artigiano. Se il padre era favorevole a che Liberace si avvicinasse alla musica, la madre considerò sempre questa passione come un lusso che la famiglia stentava a concedersi. Liberace stesso, in tempi successivi, ricordò come fosse intenzione del padre lasciare al mondo una famiglia di musicisti, che potesse far progredire l'arte musicale.
Liberace iniziò a suonare il pianoforte all'età di quattro anni. Il prodigioso talento di Liberace fu da subito molto evidente e già a sette anni appariva capace di memorizzare pezzi difficili. Studiò tecnica col pianista polacco Ignacy Paderewski. All'età di otto anni, incontrò per la prima volta il grande maestro dopo un suo concerto al Pabst Theater a Milwaukee. "Ero quasi senza fiato dalla gioia di conoscere un così grande virtuoso. I miei sogni erano pieni di fantasie nel voler seguire i suoi passi... Ispirato e infiammato di ambizione, iniziai a fare pratica con fervore rendendo ogni mio sforzo precedente col pianoforte come se fosse stato inutile". Paderewski divenne in seguito amico anche dell'intera famiglia di Liberace.
La Grande depressione fu finanziariamente difficile per la famiglia Liberace. Le prime esperienze musicali di Liberace iniziarono nei teatri, nelle radio locali, nei clubs, durante i matrimoni. Nel 1934 suonava già il pianoforte in un gruppo jazz chiamato "The Mixers" per poi passare ad altri gruppi. Adottò per qualche tempo il nome d'arte di "Walter Busterkeys". Contemporaneamente iniziò a interessarsi al disegno e alla pittura e anche in questo si dimostrò talentuoso, iniziando a muovere i primi passi anche nel campo della moda e mostrandosi subito per i tratti caratteristici della sua stravaganza con abiti vistosi che saranno il preludio delle auto dorate che mostrerà negli anni d'oro della sua carriera.
Dopo aver studiato al conservatorio musicale del Wisconsin, Liberace intraprese definitivamente la carriera nel mondo dello spettacolo, durante la quale ha usato diversi nomi d'arte, fra i quali: Walter Busterkeys, Walter Liberace, Lee Liberace, Liberace Chefroach, The Glitter Man, Mr Showmanship.
Partecipante a una esibizione di musica classica nel 1937, Liberace venne apprezzato per le sue doti di showman oltre che per lo straordinario talento musicale. Al termine di un tradizionale concerto classico a La Crosse nel 1939, Liberace suonò su richiesta per la prima volta, il brano popolare "Three Little Fishies". Il 15 gennaio 1940 la sua bravura, appena ventenne, lo portò a debuttare con la Chicago Symphony Orchestra al Pabst Theater di Milwaukee, suonando il Concerto per pianoforte n.2 di Liszt sotto la direzione di Hans Lange, dal quale ricevette un'accurata preparazione per l'evento. Iniziò quindi un tour nel Midwest.

Tra il 1942 e il 1944, Liberace si allontanò progressivamente dalla musica classica per abbracciare un nuovo modo tutto suo di fare musica, un "pop con un po' di classica" o come lui stesso amava definire il suo genere musicale in maniera colorita "la musica classica senza le parti noiose". Nei primi anni Quaranta si esibì a New York, durante il medesimo periodo iniziò a esibirsi anche nei principali night clubs delle città degli Stati Uniti. Egli passò così progressivamente dal composto pianista allo stravagante intrattenitore e showman, mischiando inaspettatamente ma armonicamente ad esempio Chopin col brano popolare "Home on the Range". Per qualche tempo, si esibì suonando sul palco con un fonografo. Iniziò anche a intrattenere un rapporto col pubblico, raccogliendone al momento le richieste, facendo degli scherzi musicali e dando lezioni e spunti musicali agli ascoltatori, curando personalmente molti aspetti delle sue esibizioni, dai dettagli del palcoscenico, alle luci sino allo stile delle presentazioni. Questa trasformazione è stata dettata sia dal desiderio personale di Liberace di entrare in contatto diretto col suo pubblico e poi anche dall'oggettiva difficoltà nel competere nel mondo del piano classico di quegli anni.
Nel 1943, iniziò ad apparire in alcuni Soundies (precursori dei video musicali, popolari negli anni '40), esibendosi nella "Tiger Rag" e nella "Twelfth Street Rag". In questi piccoli filmati, venne indicato come Walter Liberace. Questi "Soundies" vennero poi diffusi anche per il mercato popolare dalla Castle Films. Nel 1944 si esibì per la prima volta a Las Vegas, che poi diverrà la sua principale sede di esibizioni. Dopo aver suonato in diversi clubs, nel 1945 suonò al Persian Room, fatto che fece esclamare alla rivista Variety: "Liberace è come un ponte tra Cary Grant e Robert Alda. Ha modi gentili, mani bellissime che muove propriamente, e con tutto ciò fa suonare le campane dei cuori con una presentazione impeccabile, come uno showman di routine. Sbancherà i botteghini". The Chicago Times fu impressionato a sua volta: "suona Chopin per un minuto e quindi passa a Chico Marx subito dopo".
Durante questi anni Liberace lavorò moltissimo al suo personaggio dato che poteva dire la sua tecnica ormai quasi completamente perfetta. A tutti i suoi spettacoli iniziò a portare un candelabro che divenne il suo segno distintivo, ispirato in questo dal biopic A Song to Remember (1945). Adottò definitivamente il nome d'arte di "Liberace", non mancando di puntualizzare alla stampa come si pronunciasse correttamente: "Liber-Ah-chee". Iniziò a indossare una cravatta bianca e degli smoking per essere maggiormente visibile nelle grandi sale. Liberace iniziò anche a suonare per delle feste private, tra cui quella divenuta famosa a Park Avenue per il milionario petroliere J. Paul Getty. Dal 1947, iniziò a referenziarsi come "Liberace — il più strabiliante virtuoso del piano odierno". Per migliorare ulteriormente la sua spettacolarità sul palcoscenico e accrescere ancor di più la sua presenza, iniziò col comprare un Grand Blüthner che fece ricoprire in foglia d'oro (nulla se considerato ai pianoforti con cui si esibirà in seguito, riccamente decorati talvolta con specchi e pietre preziose). Si spostò quindi da Los Angeles a North Hollywood nel 1947 e anche qui si esibì nei clubs locali come il Ciro's e il Mocambo, con stars come Rosalind Russell, Clark Gable, Gloria Swanson e Shirley Temple.
Liberace creò una vera e propria macchina della pubblicità che lo aiutò a divenire una star. Malgrado il suo successo, la sua stravaganza non accennò a fermarsi con costumi sempre più elaborati e scene sempre più impressionanti il che richiedeva ovviamente uno staff che lo seguisse in ogni concerto. Las Vegas coi suoi grandi spazi divenne il luogo ideale per le sue esibizioni, espandendo la ciurma dei suoi fan, ma anche rendendolo per la prima volta ricco da quando era nato. Nel 1950 si esibì davanti al presidente Harry S. Truman nella East Room della Casa Bianca.
La sua esibizione a New York presso il Madison Square Garden nel 1954, gli portò un guadagno di 138.000 dollari, superando quindi il suo idolo e maestro Paderewski vent'anni prima. Il suo nome venne menzionato nel brano del popolarissimo gruppo The Chordettes del 1954, "Mr. Sandman". Dal 1955, guadagnava 50.000 dollari a settimana con le sue esibizioni al Riviera Hotel and Casino di Las Vegas e iniziò a costituire alcuni dei 200 fan club che ricopriranno la sua carriera con un quarto di milione di membri. Con 1 milione di dollari dai suoi spettacoli e un altro milione dalle sue apparizioni televisive, Liberace era spesso messo in copertina da diverse riviste e divenne una superstar della cultura pop, divenendo nel contempo però anche il bersaglio preferito di comici e intrattenitori.
Liberace apparve l'8 marzo 1956 nell'episodio del quiz TV You Bet Your Life ospite di Groucho Marx.
I critici musicali iniziarono a interessarsi al "fenomeno Liberace" ma furono spesso particolarmente critici nei suoi confronti. Lewis Funke scrisse, dopo un concerto alla Carnegie Hall, che la musica di Liberace "dev'essere servita con tutti i trucchetti di spettacolo disponibili, forte più che mai, dolce più che mai, e sentimentale soprattutto. Egli è soprattutto uno showman ricoperto di crema e ciliegie". Ancora più aspra fu la critica mossa alla sua mancanza di fedeltà nei confronti dei grandi compositori. "Liberace ricrea - se si può usare questa parola - ogni composizione a sua immagine. Quando è troppo difficile, la semplifica. Quando è troppo semplice, la complica". La sua tecnica venne definita "senza ritmi, con tempi sbagliati, fasi distorte, eccessi di sentimentalismo e imbellettature, un totale fallimento nell'aderenza a quanto scritto sullo spartito".
Liberace disse a tal proposito "Io non do concerti, metto in piedi uno spettacolo". A differenza dei pianisti classici che normalmente terminavano le loro esibizioni tra gli applausi e il ritiro nel retro del palcoscenico, Liberace invitava alla fine del concerto il pubblico a salire sul palco, a toccare i suoi vestiti, il suo piano, i suoi gioielli, le sue mani. Baci, strette di mano, abbracci e carezze erano spesso il premio più ambito.
Un aspetto spesso poco noto della vita di Liberace fu la sua tendenza politica al conservatorismo, il che lo rese un fervente capitalista con un fascino particolare per la regalità, i cerimoniali, il lusso. Se amava snobbare i ricchi e i famosi mostrando ciò che egli era riuscito a realizzare, si presentava come una vera star a presidenti e re.
Nella fase successiva della sua vita, Liberace abbracciò anche il materialismo che lo portò nel 1953 a progettare e far costruire la sua prima casa avente per tema il pianoforte, persino nella piscina che era ovviamente a forma di piano: era la casa dei suoi sogni, con un mobilio ricco e antico, pannelli elaborati e raffinatezze uniche nel loro genere. Divenne un personaggio pubblicitario senza eguali per la sua capacità di entrare facilmente nelle case degli americani e venne scelto come sponsor della Cadillac per le sue limousines ed egli rispose sarcasticamente: "Se sto vendendo del tonno, devo credere nel tonno".

Liberace cercò quanto prima di andare oltre la radio per gettarsi appieno nella carriera televisiva, dal momento che la prima oltre alla sua musica non gli consentiva di trasmettere tutto il resto degli apparati dei suoi spettacoli. Malgrado l'entusiasmo per le apparizioni televisive, Liberace rimase deluso dalla sua prima apparizione come ospite alla CBS al programma The Kate Smith Show, e poi alla DuMont in Cavalcade of Stars, con Jackie Gleason. Liberace fu particolarmente dispiaciuto dal lavoro frenetico della telecamera e dal poco tempo dedicatogli. Fece quindi di tutto per impegnarsi per ottenere un proprio spazio televisivo dove egli potesse come regista controllare la sua presentazione, come era solito fare nei club.
Il suo primo show in una televisione locale di Los Angeles fu un vero successo e preparò il tutto esaurito per la sua esibizione al Hollywood Bowl.
Il programma televisivo di soli 15 minuti dal titolo The Liberace Show, iniziò il 1 luglio 1952, ma non venne trasmesso con regolarità. Il grande lavoro lo fece invece il produttore Duke Goldstone che montò una versione cinematografica con spezzoni delle audience live di Liberace nel 1953 e ne ricavò uno show televisivo di successo. Nei primi due anni di TV, Liberace guadagnò 7 milioni di dollari.
Anche in televisione, Liberace non perse la sua verve di scherzare e parlare col pubblico della telecamera come se stesse esibendosi nel salotto di casa e si può dire che con la televisione la sua passione per i particolari sgargianti e glitterati crebbe ancora di più, divertendo e creando attesa ed entusiasmo. La sua "domesticità ritualistica" già usata da grandi della TV come Jack Benny e Lucille Ball, lo portarono a far comparire spesso suo fratello George come violinista o direttore dell'orchestra d'accompagnamento, mostrando spesso sua madre in prima fila nei suoi spettacoli, col fratello Rudy e la sorella Angelina spesso menzionati come la "family". Liberace iniziava i suoi show cantando dolcemente la canzone "I'll Be Seeing You" che ben presto divenne il suo inno. Le musiche da lui suonate includevano un panorama vastissimo tra cui pezzi di musica classica, stacchetti musicali di spettacoli, melodie di film, ritmi latinoamericani, canzoni etniche e boogie-woogie.
Lo show divenne popolarissimo con quasi 30.000.000 di spettatori e 10.000 lettere di fan alla settimana e fu anche uno dei primi show transatlantici a essere trasmessi in Inghilterra dalla Associated TeleVision di Lew Grade, consentendo così di farsi conoscere anche al di fuori dei confini degli Stati Uniti. Iniziò così a emergere Liberace come icona gay anche se non dichiarato. L'autore Darden Asbury Pyron scrisse a tal proposito: "Liberace fu la prima persona gay che Elton John vide in TV; divenne il suo eroe".
Nel 1956, Liberace ottenne il suo primo ingaggio internazionale, suonando con successo a L'Avana a Cuba e sul finire dell'anno tenne un tour in Europa. Da sempre un devoto cattolico, Liberace considerava il poter incontrare papa Pio XII come l'apice della sua carriera. Nel 1960, Liberace si esibì al London Palladium con Nat King Cole e Sammy Davis, Jr. in quella che divenne nota come la Royal Variety Performance, per la regina Elisabetta II.
Il 19 luglio 1957, alcune ore dopo che Liberace aveva depositato una denuncia per diffamazione di 25.000.000 di dollari contro il settimanale Confidential, due uomini mascherati fecero irruzione in casa sua in sua assenza e malmenarono sua madre nel garage della casa di Liberace a Sherman Oaks. La donna fu ripetutamente picchiata ma il pesante corsetto che indossava la protesse da ulteriori ferite. Liberace venne informato dell'evento solo alla fine dello spettacolo che si stava tenendo al Moulin Rouge di Parigi. Da allora delle guardie vennero quindi poste davanti alla sua abitazione e a quelle dei suoi due fratelli.
Malgrado il successo dei tours europei, la carriera di Liberace stava declinando dal 1957, ma il musicista trovò nuovamente il modo di tirarsi su tramite i club, tramite la televisione e le apparizioni promozionali che lo fecero ritornare alla popolarità. Il 22 novembre 1963 soffrì di problemi ai reni dovuti probabilmente all'inalazione eccessiva di prodotti per la pulizia dei costumi a Pittsburgh, rimanendo quasi sul punto di morire dal momento che era svenuto a terra e ciò che lo salvò fu, come lui stesso disse, il suo entourage che accorse a svegliarlo per dargli la notizia della tragica morte di John F. Kennedy. Si riprese nel giro di un mese.
Rienergizzato, Liberace tornò a Las Vegas col soprannome di "Mr. Showmanship", amando definirsi "Sono un uomo-Disneyland". I suoi costumi iniziarono a divenire ancora più esotici e stravaganti (piume di struzzo, cappelli e anelli enormi), con entrate a effetto (arrivò sul palcoscenico a bordo di una Rolls-Royce), coreografie sempre più complesse (con cori, macchine e animali), spesso con partecipazione di giovani musicisti come il cantante australiano Jamie Redfern e il suonatore di banjo canadese Scotty Plummer o con la cantante Barbra Streisand agli inizi della sua carriera.
L'energia di Liberace e il suo spirito commerciale iniziarono a dirigersi in diverse direzioni. Acquistò diversi negozi di antiquari a Beverly Hills e diversi ristoranti a Las Vegas. Pubblicò anche diversi libri di cucina di cui il più famoso fu il Liberace Cooks, scritto con la guru dei libri di cucina dell'epoca, Carol Truax, con l'esclusiva ricetta della "Liberace Lasagna" e dei "Liberace Sticky Buns".
Gli shows live di Liberace durante gli anni '70 e '80 si tennero perlopiù al Las Vegas Hilton e a Lake Tahoe, dove arrivò a guadagnare 300.000 dollari a settimana.
Nel 1970, Liberace guerreggiò con l'attore irlandese Richard Harris per l'acquisto di Tower House, a Holland Park, West London. Harris decise di comprare la casa quando seppe che anche Liberace era interessato, ma ancora non aveva depositato la caparra. L'inglese Danny La Rue visitò The Tower House con Liberace, e poi raccontò nella sua autobiografia delle esperienze paranormali che qui ebbe con lui.

Liberace apparve anche in altri show per la televisione come The Ed Sullivan Show, The Ford Show, Starring Tennessee Ernie Ford, Person to Person di Edward R. Murrow e agli shows di Jack Benny e Red Skelton, spesso parodiando il suo personaggio. Un nuovo Liberace Show promosso dalla ABC venne previsto nel 1958, meno fiammeggiante del primo, ma venne chiuso dopo sei mesi per un crollo degli ascolti. Liberace ricevette una stella sull'Hollywood Walk of Fame nel 1960 per i suoi contributi all'industria televisiva. Continuò ad apparire in TV come ospite a The Tonight Show con Jack Paar negli anni '60, con interviste memorabili assieme a Zsa Zsa Gábor e Muhammad Ali, e poi con Johnny Carson. Apparve in un cameo nel film The Monkees dell'omonimo gruppo musicale nei panni di un gallerista avant garde mentre rompe a mazzate un pianoforte.
Nella serie televisiva Batman nel 1966 assieme a Adam West e a Burt Ward, Liberace recitò il doppio ruolo del concertista per pianoforte Chandell e del suo gemello gangster Harry, il quale passa la vita a ricattare Chandell, negli episodi "The Devil's Fingers" e "The Dead Ringers", entrambi scritti da Lorenzo Semple Jr., vero sviluppatore di Batman per la televisione. Gli episodi di questa storia in due parti, secondo The Official Batman Batbook di Joel Eisner, furono i picchi di massimo spettacolo di tutti gli episodi. Altre apparizioni televisive furono a Here's Lucy (1970), in Kojak e ne The Muppet Show (entrambi nel 1978), sempre impersonando sé stesso. In queste due ultime apparizioni si dilettò in "Concerto for the Birds", "Misty", "Five Foot Two" e in una riedizione di "Chopsticks".
Negli anni '80 prese parte al Saturday Night Live (in un episodio con Hulk Hogan e Mr. T), e nel 1984 nel film Special People. Nel 1985, apparve a WrestleMania come segnatempo per l'evento ufficiale.
L'ultima esibizione dal vivo di Liberace si tenne alla Radio City Music Hall di New York il 2 novembre 1986, mentre la sua ultima apparizione in televisione risale al giorno di Natale dello stesso anno, quando fu ospite del talk-show Oprah Winfrey Show.
Morì all'età di 67 anni nella sua casa invernale di Palm Springs per complicazioni dovute all'AIDS, malattia di cui soffriva almeno dall'agosto del 1985 quando la malattia gli venne diagnosticata da una medico privato di Las Vegas. Da due anni soffriva anche di enfisema e problemi cardiocircolatori che ovviamente avevano minato il suo stato di salute, accompagnata da una dieta quasi esclusivamente a base di melone che lo aveva portato a avere una anemia. La sua condizione di sieropositivo venne tenuta celata al pubblico fino a dopo la sua morte. Nonostante circolasse la voce che l'artista fosse omosessuale, egli negò sempre pervicacemente.
È sepolto al Forest Lawn Memorial Park di Hollywood Hills, Los Angeles. Una statua in cera lo ricorda nel museo di Madame Tussauds a Las Vegas.
La fama di Liberace non fu solo negli Stati Uniti e non solo per la sua musica. Nel 1956 in un suo articolo sul Daily Mirror il colonnista Cassandra (William Connor) descrisse Liberace come "…l'incontro di sessi, pinnacolo di mascolinità, femminilità e neutralità. Qualunque cosa egli, ella o esso faccia è ok… ammiccante, gioioso, coccoloso, cromato, impregnato di profumo, luminoso, tremante, ridacchiante, al sapore di frutta, affettato, coperto di ghiaccio e da tanto amore materno"[ Liberace inviò al giornale un telegramma che così recitava: "Ciò che avete detto mi ha colpito molto negativamente. Ho pianto durante tutta la strada verso la banca." Questo velato riferimento era alla causa che intentò poco dopo, testimoniando alla corte di Londra la sua non omosessualità e il fatto che egli non avesse mai preso parte ad atti omosessuali, cosa all'epoca reputata illegale.
Vinse la causa, in parte perché Connor utilizzò l'espressione denigratoria fruit-flavoured ("al sapore di frutta") che lasciava chiaramente intuire la sua volontà di provocare sull'effeminatezza di Liberace, e poi perché in slang americano fruit è la parola per indicare una persona omosessuale. Le 8.000 sterline di danni ricevuti dal Daily Mirror permisero a Liberace di riportare poi la sua versione ai giornali.[15] La popolarità della frase del telegramma inviato da Liberace a ogni modo fece il giro del mondo al punto da ispirare il titolo Crying All the Way to the Bank, per un report dettagliato dei processi del giorno e delle interviste condotte dal giornalista Revel Barker proprio del Daily Mirror.
Liberace dovette difendersi da un caso simile contro il settimanale statunitense Confidential e contro le continue asserzioni sulla sua omosessualità. Confidential sulla sua copertina del 1957 scrisse, Why Liberace's Theme Song Should Be 'Mad About the Boy!' ("Ecco perché la canzone tema di Liberace dovrebbe essere Pazzo per un ragazzo!").
Nel 1982 Scott Thorson, l'ex chauffeur di Liberace, di appena 22 anni, e sedicente amante degli ultimi suoi cinque anni, citò in giudizio il pianista per 113 milioni di dollari di danni per essere stato ingiustamente cacciato e licenziato, a sua detta a causa della fine della loro storia. Liberace continuò a negare di essere omosessuale e, durante le deposizioni del 1984, insistette sul fatto che Thorson non era mai stato suo amante. Il caso si risolse ben presto col pagamento di 75.000 dollari a Thorson oltre a tre macchine e tre cani da compagnia. Thorson, dopo la morte di Liberace, disse che egli fu un "ragazzo noioso" per quanto riguarda la sua vita privata, preferendo trascorrere le sue giornate a cucinare, decorare e giocare coi suoi cani, evitando di suonare il piano per il quale già si esibiva a suo dire fin troppo col pubblico.
Secondo Thorson: "Lui (Liberace) aveva decorato molti pianoforti ornamentali nelle varie stanze della sua casa, ma senza mai averli toccati nemmeno una volta". Thorson inoltre rimarcò di non essere stato a conoscenza di problemi di salute che affliggessero Liberace prima di contrarre l'AIDS un anno prima della sua morte: "Era sempre in forma eccellente per la sua età; forte e strabiliante". Alla fine del 1986, durante una delle sue ultime interviste, Liberace indirettamente diede notizia della sua malattia dichiarando: "Come puoi goderti la vita se non hai la salute?". Il rapporto fra i due è oggetto del film del 2013 Dietro i candelabri diretto da Steven Soderbergh.
Liberace non parlò mai in pubblico della propria omosessualità e spesso si fece vedere in compagnia di donne, fatto che aumentò ulteriormente la confusione sulla sua vera natura sessuale. Oscurò le sue tendenze anche nell'articolo Mature Women Are Best: TV's Top Pianist Reveals What Kind of Woman He'd Marry. In un'intervista del 2011 l'attrice e amica Betty White disse che Liberace era effettivamente gay e che ella veniva spesso usata come "copertura" dai suoi manager per zittire le voci sulla sua sessualità.
Liberace vantava un patrimonio di più di 110.000.000 di dollari al momento della sua morte e pertanto prima di morire lasciò le pratiche per l'istituzione di una fondazione che si preoccupasse coi suoi fondi di tutelare gli studenti di musica più svantaggiati.
Nel dicembre del 2014 la fondazione stessa ha annunciato un nuovo tour di Liberace nel mondo attraverso un ologramma. Una versione simulata del musicista avrebbe fatto rivivere agli spettatori il piacere di incontrare o rincontrare Liberace, il tutto sotto la supervisione di alcuni dei responsabili dell'immagine di Coachella di Tupac Shakur. Il debutto dell'evento si tenne proprio a Las Vegas, per anni palcoscenico d'onore del grande musicista. Jonathan Warren, presidente della Liberace Foundation, ha spiegato a tal proposito: "Si sente il calore del suo cuore, si vede il luccicare dei suoi occhi, e la luce che emanano le sue dita."
Nel 1979, Liberace decise di aprire un museo che raccogliesse gli oggetti di scena e gli abiti stravaganti da lui utilizzati nel corso degli anni durante i suoi spettacoli. Il Liberace Museum con sede a Las Vegas ha chiuso i battenti nell'ottobre 2010 dopo 31 anni di apertura al pubblico. Liberace stesso, a fianco al museo, aveva aperto il Tivoli Gardens Restaurant, un ristorante di cucina italiana che, dopo la sua morte, era passato in gestione alla catena italo-americana Carluccio's, ma che dopo la chiusura del museo nel giugno 2011 si è spostato altrove.
Malgrado la chiusura del museo, la Liberace Foundation continua a provvedere ancora oggi delle borse di studio coi fondi del cantante e a promuovere i nuovi musicisti in difficoltà. Nel gennaio del 2013, la Liberace Foundation ha annunciato i piani per ricollocare il museo a Las Vegas, con conseguente riapertura nel 2014. Nel 2014, a ogni modo, il presidente della Liberace Foundation, Jonathan Warren, ha annunciato che anche questo progetto è fallito.
Il 7 aprile 2016, alcune delle automobili usate da Liberace sono state messe in mostra, assieme ai suoi pianoforti e ad altri oggetti di scena, al "Liberace Garage", sempre a Las Vegas.
Già prima del suo arrivo a Hollywood nel 1947, Liberace si sentiva portato per il mondo del cinema ma fu solo con l'essere notato nel mondo di Hollywood che venne scritturato per la prima volta dalla Universal nel suo La peccatrice dei mari del Sud (1950) a fianco di Macdonald Carey e Shelley Winters. Liberace apparve come guest star in due compilations della RKO Radio Pictures. Footlight Varieties (1951) e il suo sequel, Merry Mirthquakes (1953), videro ancora Liberace come maestro delle cerimonie.
Nel 1955, Liberace era al picco massimo della sua carriera e venne pertanto contattato dalla Warner Bros. per prendere parte al suo primo film Sogno d'amore (1955), un remake de The Man Who Played God (1932), nella parte di un concertista. Quando il film uscì nelle sale, la figura di Liberace venne largamente utilizzata nella campagna pubblicitaria del film, col suo nome sui cartelloni con dei caratteri stravaganti e più grandi dello stesso titolo del film. Il film fu un fallimento critico e commerciale dal momento che Liberace non si dimostrò in grado di trasporre sul grande schermo ciò che riusciva a fare negli spettacoli a teatro e in TV e questo portò a una drammatica revisione anche dei cartelloni con un "with Liberace at the piano" indicato sotto il titolo.
Questa esperienza scioccò a tal punto Liberace che egli abbandonò perlopiù le proprie aspirazioni alla filmografia, relegando le sue apparizioni successive a semplici cameo come nel caso di When the Boys Meet the Girls (1965) con Connie Francis e Il caro estinto (1966).

GLI ASCOLTI







#pianisti 99 - ALBERTO SEMPRINI (1908 - 1990)


Alberto Fernando Riccardo Semprini (Bath, 27 marzo 1908 – Brixham, 19 gennaio 1990) è stato un pianista e direttore d'orchestra inglese naturalizzato italiano. Nato in Inghilterra da una famiglia italiana di origine romagnola, ha studiato musica e, seguendo i consigli del padre, scelse il pianoforte ed il violoncello. Dopo un periodo di perfezionamento al Conservatorio di Milano fondò diversi gruppi fino ai primi anni quaranta.
Successivamente diresse l'orchestra della Rai e nel 1958 vinse la prima edizione del Burlamacco d'Oro.
Partecipò per tre volte al Festival di Sanremo: è entrata nella storia della musica leggera italiana quella del 1958 in cui arrangiò e diresse l'orchestra nell'esecuzione di Domenico Modugno di Nel blu dipinto di blu, suonando inoltre (sia nel disco che dal vivo) insieme al Sestetto Azzurro (Semprini al pianoforte, Bruno De Filippi alla chitarra, Ebe Mautino all'arpa, Mario Migliardi all'organo Hammond, Walter Beduschi al basso e Pupo De Luca alla batteria).
Dopo le tre partecipazioni a Sanremo Semprini ritornò in Inghilterra, dove tenne ulteriori concerti e condusse una trasmissione radiofonica.
Nel 1973 gli fu assegnato il titolo di ufficiale del Venerabile ordine di San Giovanni e il 30 novembre 1983 gli fu riconosciuto il titolo di ufficiale dell'Ordine dell'Impero Britannico, per il suo impegno nel campo della solidarietà.

GLI ASCOLTI









#pianisti 98 - ROLAND HANNA (1932 - 2002)


Roland Pembroke Hanna (Detroit, 10 febbraio 1932 – Hackensack, 13 novembre 2002) è stato un pianista e compositore statunitense di musica jazz.
Appartiene al gruppo dei grandi pianisti provenienti dall'area di Detroit, assieme a Barry Harris, Hank Jones e Tommy Flanagan. Quest'ultimo ha costituito per Hanna uno dei tre pianisti che lo hanno influenzato maggiormente, assieme ad Art Tatum e Arthur Rubinstein.
Hanna fu iniziato da piccolo alle prime nozioni della musica dal padre sassofonista, e a undici anni cominciò lo studio del pianoforte. La formazione classica ebbe un ruolo fondamentale nel pianismo di Hanna, sia dal punto di vista tecnico che concettuale: la preparazione classica gli permise i multiformi intrecci armonici nelle improvvisazioni jazz; e come ebbe a dire il musicista «La musica classica è sempre stata per me un elemento di spinta, anche se il jazz è la mia musica naturale» e «Per una persona normale, la musica è divisa in categorie, ma non per me: per me la musica è nutrimento, e non dico “Queste sono mele e queste pere”. Io dico “Questa è musica, e mi piace”».
Introdotto al jazz da Tommy Flanagan, Roland iniziò a esibirsi mentre ancora frequentava le scuole superiori, e ampliò le competenze musicali dedicandosi anche al sassofono contralto. Dopo aver terminato le scuole e il successivo servizio di leva, fu la volta delle prime esibizioni al Blue Bird di Detroit insieme a Thad Jones. Dopo una fallimentare esperienza alla Eastman School of Music – che il pianista lasciò perché non gli era concesso di suonare jazz –, nel 1955 si trasferì a New York per seguire i corsi di musica presso la Juilliard School of Music, e durante gli studi fu arruolato nella formazione di Benny Goodman con la quale suonò nel 1958 al Festival Jazz di Newport e in una tournée europea, oltre a partecipare a un programma televisivo assieme a Coleman Hawkins; l'anno dopo si unì sul palco e in sala di registrazione a Charles Mingus, con cui registrò Shoes of the Fisherman's Wife, Mingus Revisited e Pre-Bird.
Oltre alla collaborazione con Mingus, nel 1959 conseguì il diploma alla Juilliard School e poi fu per un periodo il pianista di Sarah Vaughan. Terminata quell'esperienza, si unì al quartetto di Coleman Hawkins rilevando Tommy Flanagan al piano, nel 1964 fu in tournée in Giappone nel quartetto che vedeva anche Thad Jones, musicista nella cui formazione Hanna confluì a metà anni sessanta e a cui non fece mancare la partecipazione anche dopo aver fondato il New York Jazz Sextet; e non mancò di lavorare come sideman a fianco di musicisti di valore come Kenny Burrell, Freddie Hubbard e Stanley Turrentine. La fine del decennio lo vide in Liberia, dove con la sua attività concertistica contribuì a raccogliere fondi da devolvere in favore dell'istruzione giovanile di quel Paese. Il suo impegno gli valse il titolo di “Sir” conferitogli dal presidente liberiano nel 1970.
Negli anni settanta, Hanna lavorò come pianista e fu in diverse circostanze anche bandleader. Si ricordano i suoi impegni assieme al flautista Frank Wess, a Paul Desmond, a Chet Baker, a Ron Carter. Lavorò anche con il proprio New York Jazz Quartet, gruppo che guidò anche negli anni ottanta. Nel 1988 fu incaricato da Clint Eastwood di registrare l'accompagnamento agli assolo di Charlie Parker nel film Bird, pellicola che rievoca la biografia del celebre sassofonista.
Gli anni novanta lo videro dedicarsi in particolare al piano solo, all'accompagnamento nelle orchestre e alla composizione. Tornato a Detroit, suonò con la Detroit Symphony Orchestra la sua opera Oasis, lavoro eseguito anche dalla Eastman Symphony Orchestra e dalla Swedish Symphony Orchestra. Assieme alla National Symphony Orchestra, Hanna si esibì interpretando brani di Duke Ellington e di George Gershwin. Nel campo della composizione, si contano circa 400 opere accreditate a Hanna che spaziano dal jazz a lavori per trio composto da flauto, corno francese e violoncello, da prodotti artistici per piano e orchestra a balletti, in uno stile che mescola jazz e musica classica. Oltre alla già citata Oasis, si ricordano il balletto My Name Is Jasmine But They Call Me Jaz, la composizione in quattro movimenti Sonata for Chamber Trio and Jazz Piano e la Sonata for Piano and Violin.
Hanna è scomparso il 20 novembre 2002 per arresto cardiaco.

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#pianisti 97 - BERNARD RINGEISSEN (1934 - viv.)


Bernard Ringeissen (Parigi, 15 maggio 1934) è un pianista francese. Il suo primo insegnante di musica, all'età di sette anni, fu Georges de Lausnay. Entrò al Conservatoire Nationale Supérieure de Musique nel 1947, all'età di dodici anni e vinse il Premier Prix a sedici. Perfezionò i suoi studi con Marguerite Long e Jacques Février. Nel 1953 si è temporaneamente ritirato dai concerti in pubblico per dedicarsi ai premi musicali.
Nel 1954 vinse il secondo premio ex aequo con Sergio Scopelliti al Premio Alfredo Casella a Napoli. Vinse inoltre, nello stesso anno, il concorso internazionale a Ginevra. Nel 1955 vinse il quarto premio al Concorso pianistico internazionale Frédéric Chopin di Varsavia; poi un secondo premio ex aequo con Dmitrij Baškirov al concorso internazionale Marguerite Long-Jacques Thibaud (il primo premio non fu assegnato quell'anno). Nel 1962 vinse il primo premio al concorso internazionale di Rio de Janeiro ed il premio speciale Villa-Lobos per la sua interpretazione della musica brasiliana.
Si è esibito in molti concerti ed ha fatto parte della giuria in numerose concorsi musicali, in varie nazioni. Insegna a Rueil-Malmaison e tiene dei master al Mozarteum di Salisburgo e presso l'International Summer Seminar a Weimar.
Le sue incisioni comprendono l'opera completa per pianoforte di Camille Saint-Saëns e di Igor Stravinsky, molte opere di Charles-Valentin Alkan, Frédéric Chopin, Claude Debussy (con Noël Lee) e dei maestri russi. Ha inoltre inciso con Gabriel Tacchino e l'Orchestra filarmonica di Montecarlo sotto la direzione di Georges Prêtre, il Concerto in re minore per due pianoforti e orchestra di Francis Poulenc.

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#pianisti 96 - PAVEL GILILOV (1950 - viv.)


Pavel Gililov (Doneck, Russia, 23 giugno 1950) è un pianista ucraino naturalizzato tedesco. Pavel Gililov è nato nella cittadina di Doneck, in Oblast' di Rostov di Russia dove è stato avviato dal padre allo studio del pianoforte.
Debutta con orchestra all'età di 8 anni e a soli 11 anni esegue il Concerto per pianoforte e orchestra n. 3 di Dmitri Kabalevskij, alla presenza dello stesso compositore. Kabalevskij rimase tanto impressionato che lo invitò a proseguire gli studi al Conservatorio di Leningrado.
Ancora durante gli anni di studio si afferma in importanti concorsi, tra cui il Concorso pianistico russo di Mosca (1972) e il Concorso internazionale Chopin a Varsavia (1975). Nel 1976, terminati gli studi, diventa il più giovane professore di pianoforte del Conservatorio di San Pietroburgo.
Presto insofferente al regime sovietico, nel 1978 emigra all'estero. Dopo un primo periodo in Austria, si stabilisce a Colonia, in Germania, dove ottiene una cattedra presso la Hochschule für Musik Köln.
Nello stesso anno vince il primo premio al Concorso internazionale Viotti di Vercelli, vittoria che lo ha definitivamente lanciato sulla scena internazionale. Da allora si è esibito nei più importanti centri musicali del mondo, tra cui Berliner Philharmonie a Berlino, Alte Oper a Francoforte, Musikverein di Vienna, Teatro Alla Scala di Milano, Teatro Real di Madrid, Palau de la Musica Catalana di Barcellona, il Concertgebouw di Amsterdam, Tonhalle di Zurigo, Palais de Beaux-Arts di Bruxelles, Teatro Colon di Buenos Aires e innumerevoli altri.
Sotto la direzione di direttori come Lawrence Foster, Mariss Jansons, Valery Gergiev e James Conlon, ha suonato con importanti orchestre quali Filarmonica di San Pietroburgo, Filarmonica di Mosca, Filarmonica di Varsavia, Polish Broadcast Orchestra, Philharmonia Hungarica, Wiener Symphoniker, Netherlands Philharmonic Orchestra, Philharmonisches Kammerorchester Berlin, Gürzenich Orchestra Köln, la Orchestra sinfonica della RAI, Irish National Orchestra e la Detroit Chamber Orchestra.
Per quanto riguarda l'attività solistica è stato spesso ospite di importanti festival musicali come Edinburgh International Festival, Newport Music Festival, Festival di Schleswig Holstein e Rheingau, Salzburger Festspiele, Ludwigsburg e molti altri.
Molto attivo anche nell'ambito della musica da camera, ha suonato in duo con i violoncellisti Boris Pergamenschikov e Mischa Maisky, con i violinisti Pierre Amoyal, Viktor Tret'jakov e Dmitri Sitkovetsky e con i pianisti Andrea Bonatta e Carmen Daniela. Ha fondato inoltre il Gililov Klavierquartett (già Berliner Philharmonisches Klavierquartett).
Nel 2005 ha dato vita al Concorso pianistico internazionale Telekom Beethoven di Bonn, di cui è attualmente direttore artistico.
Pavel Gililov si è sposato tre volte (tra le sue compagne risultano la clavicembalista Olga Martynova e la pianista Carmen Daniela) e ha quattro figli. Attualmente vive nei pressi di Salisburgo.
Pavel Gililov è attualmente tra i più ricercati didatti in campo pianistico. Dal 1982 al 2013 professore alla Hochschule für Musik und Tanz Köln, insegna attualmente al Mozarteum di Salisburgo.
Tiene frequentemente masterclass per le maggiori istituzioni musicali in tutto il mondo ed è professore ospite in importanti corsi di perfezionamento musicale (Sommerakademie Mozarteum, Academie Lausanne e Academie Riviera con Pierre Amoyal, Klavierakademie Eppan, ClaviCologne, Internationale Musikakademie Liechtenstein e molti altri).
Tra i suoi allievi figurano noti pianisti vincitori di concorsi internazionali, fra i quali Sophie Pacini, Olga Scheps, Christian Seibert und Henri Sigfridsson.

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#pianisti 95 - DANG THAI SON (1958 - viv.)


Đặng Thái Sơn (Hanoi, 2 luglio 1958) è un pianista vietnamita; è nato da Dang Dinh Hung, un poeta, e da Thai Thi Liên, una professoressa dell'Accademia Nazionale di Musica del Vietnam, con la quale ha cominciato lo studio del pianoforte.
Il giovane fu scoperto da Isaac Katz, un pianista russo in visita nel Vietnam nel 1974, che lo aiutò a proseguire la sua preparazione al Conservatorio di Mosca prima con Vladimir Natanson - un allievo di Samuil Feinberg - e quindi con Dmitri Bashkirov.
È conosciuto soprattutto per essere il primo pianista asiatico a vincere il prestigioso Concorso pianistico internazionale Frédéric Chopin, nel 1980. È stato anche il primo fra i vincitori del concorso, dalla sua creazione nel 1927, a vedersi attribuiti tutti e tre i premi speciali per le migliori interpretazioni delle mazurche, delle polacche e dei concerti, più altri premi per un totale di undici su quindici disponibili.
La sua iscrizione al concorso rischiò di essere rifiutata in quanto il suo curriculum consisteva in un solo foglietto su cui si leggeva semplicemente «Pianista vietnamita, studente del terzo anno al Conservatorio di Mosca». La giuria della prima selezione era perplessa, ma si disse: «se è a Mosca, deve comunque essere a un buon livello, e poi si potrà aggiungere un nuovo Paese alla lista dei partecipanti».
Quell'edizione del concorso è ricordata anche per il clamoroso abbandono della giuria da parte di Marta Argerich a causa dell'eliminazione al primo turno di Ivo Pogorelich. Lo «scandalo» fu però sostanzialmente una montatura dei mass-media, dato che in realtà la Argerich fu obbligata a lasciare la giuria per onorare l'impegno di un concerto in Inghilterra.
Da allora Dang ha intrapreso una carriera come concertista, ed è uno degli interpreti di Fryderyk Chopin.

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#pianisti 94 - LOUIS KENTNER (1905 - 1987)


Louis Philip Kentner (Karviná, 19 luglio 1905 – Londra, 23 settembre 1987) è stato un pianista, compositore e didatta ungherese naturalizzato inglese.
Nacque da una famiglia ungherese a Karviná (nota anche col nome tedesco Karwin), oggi appartenente alla Regione di Moravia-Slesia (Repubblica Ceca) e all'epoca appartenente all'Impero austro-ungarico. Il nome di battesimo è Lajos. Talento precocissimo, studiò a Budapest con Arnold Székely (pianoforte), Zoltán Kodály (composizione) e Leó Weiner (musica da camera), debuttando nel 1916. Compose delle pagine sinfoniche e cameristiche ma acquisì rilevanza internazionale come pianista. Fu apprezzato interprete di Liszt e Chopin ma soprattutto del conterraneo Béla Bartók, di cui eseguì in prima assoluta il secondo concerto per pianoforte e orchestra (1933) e la prima europea del terzo (1948).
Nel 1935 si stabilì in Inghilterra, dove continuò l'attività di pianista e insegnante sino a tardissima età. Ebbe un ampio repertorio, comprendente anche autori quali Lyapunov, Tippett e Walton. Fu attivo anche nella musica da camera, accompagnando per lungo tempo il grande violinista Yehudi Menuhin (suo cognato). Le sue incisioni comprendono musica di Liszt, Chopin, Bach, Bartók, Beethoven, Schubert, Lyapunov, Schulz-Evler, Mozart etc.
Nel 1954 nel Teatro La Fenice di Venezia esegue il Concerto per pianoforte e orchestra n. 3 di Béla Bartók diretto da Sergiu Celibidache.
Nel 1976 condensò la sua vasta esperienza di pianista e insegnante in un libro, Piano (ed. MacDonald - London), tradotto in italiano nel 1990 col titolo Il pianoforte, che tratta di tecnica strumentale e dei grandi pianisti e compositori per pianoforte.

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#pianisti 93 - OLAF JOHN LANERI (1971 - viv.)



Olaf John Laneri (Catania, 29 marzo 1971) è un pianista italiano. Olaf John Laneri, di origine italo-svedese, si diploma al Conservatorio di Verona e ottiene il diploma di Master presso l'Accademia Pianistica di Imola. Dopo le vittorie in concorsi internazionali di Monza, di Tokyo e di Hamamatsu, nel 1998 vince la cinquantesima edizione del concorso pianistico internazionale Ferruccio Busoni di Bolzano (II premio "con particolare distinzione"; il I premio non viene assegnato).
È docente del conservatorio Benedetto Marcello di Venezia.
Ha suonato al Festival di Brescia e Bergamo, al teatro olimpico di Vicenza, al teatro Bellini di Catania, alla sagra malatestiana di Rimini, alla sagra musicale umbra, al palazzo del Quirinale a Roma, al Tiroler Festspiele in Austria, alla Radio della Svizzera Italiana a Lugano, al Festival della Ruhr, alla Herkulessaal e al Gasteig di Monaco, per la Deutsche Rundfunk, alla Salle Gaveau e per Radio France a Parigi, in Salle Molière a Lione, al Festival Chopin in Polonia, al Festival di Gijón, all'Opéra di Montecarlo.
Ha suonato con l'orchestra "I Pomeriggi Musicali" di Milano, l'Orchestra dell'Arena di Verona, la Symphony Orchestra di Tokyo, la Filarmonica di Montecarlo e con i Berliner Symphoniker nella Sala Grande della Philharmonie di Berlino. Ha collaborato con direttori quali Lawrence Foster, Tomas Hanus, Lior Shambadal e Paolo Manetti.
Suona stabilmente in duo con la violinista Laura Marzadori e nel Trio Gustav con il violinista Francesco Comisso e il violoncellista Dario Destefano.

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#pianisti 92 - YAKOV ZAK (1913 - 1976)


Yakov Izrailevič Zak (Odessa, 7 novembre 1913 – Mosca, 28 giugno 1976) è stato un pianista e docente sovietico di estrazione ebraica. Zak studiò pianoforte al Conservatorio di Odessa con Maria Starkhova, prese lezioni di armonia speciale con Mykola Vilinsky e successivamente studiò con Genrich Nejgauz a Mosca, laureandosi nel 1935. Dopo aver debuttato nel 1935, salì alla ribalta quando vinse il Primo Premio e il Premio Mazurka al Concorso pianistico internazionale Fryderyk Chopin nel 1937. Dal 1935 Zak ha insegnato al Conservatorio di Mosca, diventando professore nel 1947 e ottenendo una cattedra nel 1965. Nel 1966 Jakov Zak fu nominato Artista del popolo dell'Unione Sovietica.
Tra i suoi ex allievi figurano Irina Zaritskaya, Nikolai Petrov, Evgeny Mogilevsky, Svetlana Navasardyan, Lubov Timofeyeva, Valery Afanassiev, Ludmila Knezkova-Hussey, Vladimir Bakk e Youri Egorov.



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#pianisti 91 - VLADIMIR KRAJNEV (1944 - 2011)


Vladimir Vsevolodovič Krajnev (Krasnojarsk, 1º aprile 1944 – Hannover, 29 aprile 2011) è stato un pianista russo. Ha debuttato all'età di sette anni suonando con l'orchestra concerti di Beethoven e Haydn. Ha studiato alla Scuola centrale di Mosca nella classe di Anaida Sumbatyan, ed al Conservatorio di Mosca con Heinrich Neuhaus e Stanislav Neuhaus.
Dopo aver vinto i concorsi di Lisbona e di Leeds, nel 1970 ha ottenuto il primo premio ex aequo con John Lill al Concorso internazionale Čajkovskij. La vittoria a Mosca ha dato il via alla sua carriera che lo ha visto collaborare con le migliori orchestre ed i più eminenti direttori del mondo.
Al'fred Garrievič Šnitke gli ha dedicato uno dei suoi concerti per pianoforte e orchestra. Ogni anno, in Ucraina, Kazakistan e Kirghizistan si svolgono Festival che portano il suo nome; ogni anno inoltre, fino alla sua scomparsa, lo stesso Krajnev si è esibito con i suoi allievi al Conservatorio di Mosca.
Krajnev ha vissuto ad Hannover con la moglie Tat'jana Tarasova (una famosa insegnante di pattinaggio sul ghiaccio), insegnando alla Hochschule für Musik und Theater Hannover.
Muore nella stessa città tedesca, il 29 aprile 2011.

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#pianisti 90 - FELICIA BLUMENTAL (1908 - 1991)




Felicia Blumental (28 dicembre 1908 - 31 dicembre 1991) è stata una pianista e compositrice polacca. "È stata una delle relativamente poche donne nate nel primo quarto del XX secolo ad aver raggiunto un'importante carriera come pianista."
Felicia Blumental è nata a Varsavia , in Polonia , da una famiglia di musicisti ebrea , figlia di un violinista . Ha iniziato le lezioni di pianoforte all'età di cinque anni e ha debuttato all'età di dieci. Ha studiato al Conservatorio Nazionale di Varsavia, prendendo lezioni di pianoforte da Zbigniew Drzewiecki (che ha fondato il Concorso Pianistico Internazionale Frederick Chopin ) e lezioni di composizione dal compositore Karol Szymanowski . Successivamente studiò privatamente in Svizzera con Józef Turczyński , noto interprete e studioso di Chopin .
Nel 1938, lei e suo marito Markus Mizne si trasferirono prima a Nizza , poi in Brasile per sfuggire al crescente antisemitismo in Europa . Divenne cittadina brasiliana e per il resto della sua vita sostenne la musica e i compositori del suo paese adottivo. La sua carriera successiva la vide stabilirsi a Milano nel 1962, poi nel 1973 a Londra .
 Il repertorio di Blumental era ampio e avventuroso, spaziando dal barocco portoghese alle opere contemporanee sudamericane. Le sue numerose registrazioni includevano anche molti concerti dimenticati di compositori come Carl Czerny (Concerto per pianoforte in la minore, op. 214), Ferdinand Ries ( Concerto per pianoforte in do diesis minore, op. 55 ) e John Field . Heitor Villa-Lobos ha scritto per lei il suo Concerto per pianoforte n. 5 ; [2] fu solista alla prima mondiale l'8 maggio 1955, alla Royal Festival Hall di Londra , con la London Philharmonic Orchestra diretta da Jean Martinon ,  e registrò anche il concerto a Parigi, sotto la direzione del compositore . Krzysztof Penderecki le ha dedicato la sua Partita per clavicembalo e orchestra . La sua registrazione di questo lavoro vinse un Grand Prix du Disque dell'Accademia Charles Cros di Francia nel 1975.
Tra le sue registrazioni c'era un cofanetto dell'opera completa di Beethoven per pianoforte solo e orchestra, comprese due prime opere senza numero d'opera, così come l'arrangiamento per pianoforte di Beethoven del suo concerto per violino . Tuttavia, sarà soprattutto per il suo modo di suonare Chopin che sarà ricordato. Pianista di notevole potenza, nonostante le sue dimensioni ridotte, le sue registrazioni delle mazurche di Chopin , in particolare, sono considerate interpretazioni fondamentali.
Morì nel 1991 in Israele , durante uno dei suoi numerosi tour di concerti nel paese. È sepolta nel cimitero Kiryat Shaul di Tel Aviv . Sua figlia, la cantante Annette Céline, è stata una delle organizzatrici dell'annuale Festival internazionale di musica Felicja Blumental fino alla sua morte, avvenuta il 3 giugno 2017. 
Molte delle registrazioni di Blumental sono state restaurate su Brana Records, e tutte le copertine dei CD presentano le stampe d'arte di suo marito Markus Mizne.

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#pianisti 89 - TAT'JANA NIKOLAEVA (1924 - 1993)


Tat'jana Petrovna Nikolaeva (Bežica, 4 maggio 1924 – San Francisco, 22 novembre 1993) è stata una pianista e  compositrice sovietica, attiva anche a lungo come insegnante di pianoforte. Nikolaeva iniziò lo studio del pianoforte all'età di tre anni, successivamente entrò al Conservatorio di Mosca, dove studiò con Aleksandr Gol'denvejzer ed Evgenij Golubev, diplomandosi nel 1948.
Nel 1950 salì alla ribalta grazie al primo premio vinto nel concorso pianistico internazionale di Lipsia nell'ambito delle celebrazioni per il bicentenario della morte di Johann Sebastian Bach. La Nikolaeva fece scalpore perché, invece di proporre un solo preludio e fuga del Clavicembalo ben temperato, come richiesto dal programma del concorso, li presentò tutti e 48, facendo scegliere alla giuria quello da eseguire. Inoltre, fatto che si rivelò in seguito ancor più importante, al concorso conobbe Dmitrij Šostakovič, con il quale mantenne un'amicizia duratura, che tra l'altro ispirò i Ventiquattro preludi e fughe del compositore, dedicati alla pianista. Nel 1959 la Nikolaeva divenne insegnante al Conservatorio di Mosca, ottenendo in seguito la cattedra nel 1965. Sono oltre 50 le incisioni registrate durante la sua carriera, principalmente opere per strumenti a tastiera di Bach, tra cui l'Arte della Fuga, e di Beethoven, ma la sua fama nel mondo occidentale si diffuse quando l'artista era già avanti negli anni. Con la fine dell'URSS numerosi furono gli inviti e le richieste per tour internazionali e concerti che la videro presente in Europa e in America. La sua terza incisione dei Ventiquattro preludi e fughe vinse il premio Gramophone award del 1991 per la categoria strumentale. Il 13 novembre 1993, suonando la stessa opera in un concerto a San Francisco, Tat'jana Nikolaeva fu colpita da un'emorragia cerebrale che le impedì di portare a termine l'esecuzione. Morì nove giorni dopo, il 22 novembre.
Uno dei suoi ultimi allievi è Nikolaj Luganskij, che studiò con la Nikolaeva dal 1985 e spesso suonò con lei in concerto brani per due pianoforti.

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#pianisti 88 - NIKOLAJ LUGANSKIJ (1972 - viv.)

 


Nikolaj L'vovič Luganskij (Mosca, 26 aprile 1972), è un pianista russo. Nikolaj Luganskij nasce a Mosca nel 1972 da entrambi i genitori ricercatori scientifici. Quando ha cinque anni arrivano, inaspettati, i primi segni di un talento musicale innato. Dice lui stesso «ero semplicemente predestinato ad essere un pianista», riferendosi a un episodio risalente a prima che imparasse anche solo a leggere la musica, quando andò dal vicino, si sedette al pianoforte e suonò una sonata di Beethoven a memoria, imparata solo ascoltandola. Dopodiché inizierà a prendere lezioni dal vicino stesso, Sergej Ipatov, un pianista e compositore.
A sette anni entrerà nella Scuola centrale di musica di Mosca, studiando con Tat'jana Kestner, un'ex allieva di Aleksandr Gol'denvejzer. Nel 1985 la Kestner muore, e Luganskij diventa allievo di una sua amica stretta, Tat'jana Nikolaeva, con cui studiò per nove anni, durante i quali ascoltarono insieme molta musica. Nel 1988 Nikolaj vinse il primo premio all'All-Union Competition di Tbilisi, e la medaglia d'argento all'ottava edizione dell'International Bach Competition di Lipsia.
Nel 1990 vince il secondo premio nella Rachmaninov competition di Mosca. Nel 1992 all'Accademia Estiva Internazionale "Mozarteum" di Salisburgo vince il premio speciale "miglior pianista". Nell'estate del 1993 subisce, in un incidente, lesioni a un piede e alla schiena, e solo dopo diversi mesi poté continuare la propria attività. Nel novembre dello stesso 1993, Tat'jana Nikolaeva muore durante un recital a San Francisco. Nella sua ultima intervista aveva dichiarato che Luganskij era destinato a essere il prossimo grande pianista russo. È in questo periodo che Luganskij deve decidere se partecipare o no al decimo Concorso internazionale Čajkovskij, che si sarebbe tenuto nell'estate del 1994, decidendo alla fine di partecipare. Continuò a studiare con Sergej Dorenskij, che era stato per qualche tempo l'assistente della Nikolaeva. Nel 1994 vinse il concorso, essendosi però aggiudicato soltanto il secondo premio, mentre il primo non fu assegnato.
Luganskij è oggi riconosciuto come uno dei più grandi pianisti a livello mondiale; ha inciso diversi CD, tra i quali tutti i quattro concerti per pianoforte e orchestra di Sergej Rachmaninov. Tiene concerti in Asia, America e in Europa. In Italia, al Teatro Lirico di Cagliari, ha suonato il primo concerto per pianoforte e orchestra di Rachmaninov.

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#pianisti 87 - LEV OBORIN (1907 - 1974)


Lev Nikolaevič Oborin (Mosca, 11 novembre 1907 – Mosca, 5 gennaio 1974) è stato un pianista russo.
La sua famiglia cambiò residenza più volte durante la sua infanzia, finché nel 1914 si stabilì a Mosca, dove Oborin iniziò a studiare presso una scuola di musica con Elena Gnesin, allieva di Ferruccio Busoni. Nello stesso periodo si dedicò agli studi di composizione con Aleksandr Tichonovič Grečaninov.
Nel 1921 fu ammesso al conservatorio di Mosca come studente di pianoforte e composizione, completando gli studi nel 1926. In quell'anno giunsero a Mosca notizie riguardo ad un concorso pianistico dedicato a Fryderyk Chopin, il quale si sarebbe dovuto tenere l'anno successivo a Varsavia: il suo insegnante di pianoforte, Konstantin Igumnov, subito pensò di spingere Oborin a parteciparvi.
Nella prima edizione del Concorso pianistico internazionale Frédéric Chopin nel 1927 ottenne, a dispetto della giovanissima età, il primo posto. L'ottenimento del primo premio al concorso aprì la strada per una lunga carriera, dapprima in Polonia e Germania, poi prevalentemente in Russia, dove ottenne anche una cattedra per l'insegnamento presso il conservatorio di Mosca.
Tra il 1941 e il 1963 Oborin ebbe intensa attività concertistica con un trio formato insieme al violinista David Oistrakh e al violoncellista Svjatoslav Nikolaevič Knuševickij.
Oborin fu insegnante di molti pianisti tra i quali Vladimir Ashkenazy, vincitore del secondo premio al concorso Chopin nel 1955 e Ekaterina Georgievna Novickaja, prima donna vincitrice nel 1968 del 'Concours Reine Elisabeth' di Bruxelles.

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#pianisti 400 - MARIA JOAO PIRES (1944 - viv.)

  Maria João Pires (Lisbona, 23 luglio 1944) è una pianista portoghese. La sua carriera inizia prestissimo: a cinque anni tiene il primo rec...