Madrilena di nascita, italiana di
adozione, Amaya Fernández Pozuelo si diploma in pianoforte
al Conservatorio di El Escorial della sua città natale. Conclusi gli
studi pianistici, viene affascinata dal clavicembalo e decide di
trasferirsi in Italia a studiare questo strumento. Il conseguimento
di diversi premi e borse di studio le consentono di diplomarsi in
clavicembalo e tastiere storiche col massimo dei voti alla Civica
Scuola di Musica di Milano (ora Civica Scuola di Musica Claudio
Abbado) sotto la guida di Laura Alvini. Negli anni successivi
consegue il diploma di Stato con Danilo Costantini. Riceve
successivamente preziosi consigli da Kenneth Gilbert, Christiane
Jaccottet ed Emilia Fadini.
La sua sete di conoscenza, il suo desiderio di scavare nel significato profondo dell’opera artistica, la portano a intraprendere studi musicologici. Consegue la laurea magistrale in Musicologia e beni musicali con il massimo dei voti e la lode all’Università degli studi di Milano sotto la guida di Emilio Sala e Renato Meucci. La sua tesi dal titolo Les vénérables restes de l’antiquité musicale. I concerts historiques del repertorio clavicembalistico nella Francia dell’Ottocento è una ricerca sulle origini e sulla genesi della riscoperta del clavicembalo nel XIX secolo, nel passaggio dal suo declino fino agli albori dell’XX secolo.
Collabora intensamente come basso continuista con orchestre, gruppi e direttori importanti sia in Italia che all’estero e partecipa alla registrazione di diversi cd con le case discografiche Accord e Arcana. È anche attiva nel campo operistico con la realizzazione di diverse opere come maestro sostituto al cembalo. Spiccano tra queste La serva padrona di Giovanni Battista Pergolesi, Il Podestà di Colognole di Jacopo Melani ed Euridice di Jacopo Peri. Quest’ultima è messa in scena a Palazzo Pitti a Firenze in occasione del 400° anniversario della nascita dell’opera. Ritorna al teatro nel 2008 con la creazione di uno spettacolo musicale sulla figura di Anna Magdalena Bach (Frau Bach), commissionatole dalla Sagra Malatestiana di Rimini: un lavoro che realizza insieme all’attrice Diana Höbel e il soprano Maria Carla Curia.
Come solista il suo repertorio spazia dal Rinascimento al Classicismo; mostra un particolare interesse per la letteratura spagnola e italiana per clavicembalo, che l’ha portata alla realizzazione di due dischi El canto llano del caballero, pubblicato dalla rivista Amadeus e Domenico Scarlatti alio modo, pubblicato da Stradivarius.
La conoscenza del clavicembalo e delle tastiere antiche passa necessariamente attraverso il contatto diretto con gli strumenti originali. Sono vent’anni che Amaya Fernández Pozuelo suona regolarmente per concerti e visite gli strumenti a tastiera originali della collezione Villa Medici Giulini.
Al centro dei suoi interessi non troviamo tuttavia solo il repertorio antico. Da diversi anni collabora come musicologa per Palazzetto Bru-Zane di Venezia in cicli di conferenze dedicate al repertorio ottocentesco francese, con particolare attenzione alle donne compositrici.
Dal 2003 combina le sue diverse attività professionali con quella dell’insegnamento alla Civica Scuola di Musica Claudio Abbado di Milano, dove è insegnante di Teoria e prassi del basso continuo e Clavicembalo e tastiere storiche.
La sua sete di conoscenza, il suo desiderio di scavare nel significato profondo dell’opera artistica, la portano a intraprendere studi musicologici. Consegue la laurea magistrale in Musicologia e beni musicali con il massimo dei voti e la lode all’Università degli studi di Milano sotto la guida di Emilio Sala e Renato Meucci. La sua tesi dal titolo Les vénérables restes de l’antiquité musicale. I concerts historiques del repertorio clavicembalistico nella Francia dell’Ottocento è una ricerca sulle origini e sulla genesi della riscoperta del clavicembalo nel XIX secolo, nel passaggio dal suo declino fino agli albori dell’XX secolo.
Collabora intensamente come basso continuista con orchestre, gruppi e direttori importanti sia in Italia che all’estero e partecipa alla registrazione di diversi cd con le case discografiche Accord e Arcana. È anche attiva nel campo operistico con la realizzazione di diverse opere come maestro sostituto al cembalo. Spiccano tra queste La serva padrona di Giovanni Battista Pergolesi, Il Podestà di Colognole di Jacopo Melani ed Euridice di Jacopo Peri. Quest’ultima è messa in scena a Palazzo Pitti a Firenze in occasione del 400° anniversario della nascita dell’opera. Ritorna al teatro nel 2008 con la creazione di uno spettacolo musicale sulla figura di Anna Magdalena Bach (Frau Bach), commissionatole dalla Sagra Malatestiana di Rimini: un lavoro che realizza insieme all’attrice Diana Höbel e il soprano Maria Carla Curia.
Come solista il suo repertorio spazia dal Rinascimento al Classicismo; mostra un particolare interesse per la letteratura spagnola e italiana per clavicembalo, che l’ha portata alla realizzazione di due dischi El canto llano del caballero, pubblicato dalla rivista Amadeus e Domenico Scarlatti alio modo, pubblicato da Stradivarius.
La conoscenza del clavicembalo e delle tastiere antiche passa necessariamente attraverso il contatto diretto con gli strumenti originali. Sono vent’anni che Amaya Fernández Pozuelo suona regolarmente per concerti e visite gli strumenti a tastiera originali della collezione Villa Medici Giulini.
Al centro dei suoi interessi non troviamo tuttavia solo il repertorio antico. Da diversi anni collabora come musicologa per Palazzetto Bru-Zane di Venezia in cicli di conferenze dedicate al repertorio ottocentesco francese, con particolare attenzione alle donne compositrici.
Dal 2003 combina le sue diverse attività professionali con quella dell’insegnamento alla Civica Scuola di Musica Claudio Abbado di Milano, dove è insegnante di Teoria e prassi del basso continuo e Clavicembalo e tastiere storiche.
GLI ASCOLTI
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