sabato 4 gennaio 2025

#pianisti 825 - CIACCA Antonio (1969 - viv.)

 
Antonio Ciacca (Wuppertal, 14 marzo 1969) è un pianista, compositore, arrangiatore, direttore d'orchestra e didatta italiano naturalizzato statunitense.
Diplomato in pianoforte al Conservatorio Giovanni Battista Martini di Bologna, master in direzione d'orchestra alla Juilliard School e in composizione al City College of New York, e il Dottorato presso la Stony Brook University, NY. Dal 2007 al 2011 è stato Direttore della programmazione jazzistica del Lincoln Center for the Performing Arts sotto la direzione artistica di Wynton Marsalis. Docente di Music business alla Juilliard School, insegna in corsi e laboratori spesso collegati a festival jazzistici.
Oltre che negli Stati Uniti e in Italia, Ciacca si è esibito in Europa, Giappone, Israele, Qatar e Turchia.
Nell'arco della sua carriera ha collaborato, tra gli altri, con Wessel Anderson, Craig Bailey, James Carter, Art Farmer, Benny Golson, Johnny Griffin, Steve Grossman, Joe Henderson, Lee Konitz, Steve Lacy, Dave Liebman, Wynton Marsalis, Bob Mintzer, James Moody, Mark Murphy, Alan Skidmore, Larry Smith, Eliot Zigmund.
Nato in Germania, trascorre infanzia e adolescenza a Volturino, il paese di provenienza della sua famiglia. La musica ascoltata nelle riunioni danzanti — organizzate dai suoi genitori per vivacizzare i sabati invernali paesani — lo stimola a prendere lezioni di pianoforte già nel periodo delle elementari e fino a tutto il triennio della scuola media. Successivamente le abbandona per intraprendere un percorso sportivo calcistico semi-professionistico e per frequentare il liceo scientifico "Ettore Onorato" di Lucera, a cui si iscrive con l'idea di diventare un ingegnere. Nel 1988, dopo la maturità, influenzato dall'ascolto del sassofonista Massimo Urbani, decide invece di trasferirsi a Bologna per iscriversi al DAMS e riprendere gli studi classici di pianoforte presso il locale conservatorio.
La svolta nella sua vita avviene nel 1989 durante il concerto di Wynton Marsalis a Bologna. Quella musica semisconosciuta lo impressiona a tal punto da fargli immediatamente decidere di voler diventare un musicista di jazz sotto la guida del miglior insegnante che avesse potuto permettersi, come consigliatogli da Marsalis medesimo in quella stessa circostanza. Destino vuole che il sassofonista Steve Grossman — che suona anche il pianoforte — si trasferisca a Bologna proprio in quel periodo, nei pressi della sua abitazione. Incontratolo a un suo concerto e pensandolo di passaggio per quella singola esibizione, rimane incredulo alla scoperta di poter studiare con un jazzista americano, a tre sole fermate d'autobus di distanza da casa.
Vedendo in lui potenzialità ancora inespresse e al di là delle inevitabili difficoltà di idioma, Grossman lo prende da subito a ben volere, dedicandogli molto più tempo rispetto ad altri allievi che a suo giudizio non sarebbero mai diventati dei jazzisti. La fiducia dimostratagli è tale che, già alla sua terza lezione, Ciacca si ritrova a esibirsi in pubblico a fianco del suo maestro. Gli incontri quotidiani durano anche per intere giornate, con Grossman in grado di ripetere sul pianoforte tutte le dimostrazioni eseguite al sassofono.
I quattro anni di studio con lui lo rendono un musicista professionista. Secondo il parere di Grossman[30], per progredire ulteriormente non rimaneva ora che recarsi negli Stati Uniti e immergersi nel contesto sociologico di cui il jazz rappresenta la superficie.
Un suo amico pianista e insegnante alla Berklee, conosciuto a Bologna, che nel 1993 lo invita a Detroit — guarda caso la città natale di Barry Harris — per un soggiorno di tre mesi durante il quale Ciacca approfondisce i suoi studi pianistici alla Wayne State University con Kenny Barron. 
Impossibilitato a prolungare la permanenza negli Stati Uniti dalla normativa in materia di immigrazione di quel paese, al rientro in Italia Ciacca si dedica a organizzare tournée europee con jazzisti fatti venire dall'America. Nel frattempo, durante periodici soggiorni negli Stati Uniti, approfondisce privatamente lo studio del linguaggio pianistico jazz con Barry Harris e Jaki Byard; cura altresì gli aspetti culturali della sua formazione frequentando a Siena il Corso di Musicologia afroamericana di Marcello Piras.
Le collaborazioni più significative di questo periodo sono quelle con Steve Lacy, dal 1997 al 2003 e, dal 1998 con Benny Golson, suo mentore.
L'occasione per trasferirsi stabilmente negli Stati Uniti con tutta la famiglia si presenta nell'aprile del 2007, quando gli viene offerta la posizione di direttore della programmazione del Lincoln Center per la quale, nel dicembre dell'anno precedente, aveva sostenuto un colloquio per la selezione tra i candidati.
Da quell'anno risiede a New York, ove si esibisce regolarmente in varie formazioni.
Nel 2016 è stato insignito della cittadinanza statunitense come "straniero di straordinarie abilità".
Dopo una iniziale partecipazione in qualità di assistente di James Moody, Benny Golson e Steve Lacy in alcuni seminari tenuti in Italia, dal 2001 esercita con continuità l'attività di docente in differenti aspetti dell'ambito jazzistico.

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